Lo Shiatsu e il potenziale nascosto
In questi diciassette anni la pratica shiatsu mi ha permesso di fare molte interessanti riflessioni e scoperte, su di me, sulla relazione con l’altro e sulle cause del malessere.
Ho notato negli anni come spesso siano le nostre convinzioni e abitudini ad impedirci di evolvere e lasciar andare molti malesseri che ci affliggono. Le parole che usiamo hanno un’importanza fondamentale. Come le parole di un terapeuta hanno il potere di aprire nuovi orizzonti o di togliere speranza al paziente se usate in modo sbagliato, la parole che rivolgiamo a noi stessi possono aiutarci a sviluppare il nostro potenziale o, al contrario, limitarci e imprigionarci in uno schema ripetitivo di comportamenti disfunzionali e malesseri.
Ho visto molti dei miei riceventi identificarsi in ruoli, azioni abitudinarie e affermazioni come “sono fatto così”, “le cose vanno così”, con cui tendono a sfuggire alla responsabilità sulla propria salute. Lo facciamo un po’ tutti, a volte ci raccontiamo alibi per non affrontare il disagio di cambiare delle abitudini che ci mantengono in una zona di comfort. Purtroppo è nella stessa zona di comfort che qualcosa dentro di noi ci manda dei segnali per farsi ascoltare, perchè ha bisogno di altro, manifestandosi attraverso i sintomi. È importante accorgersi di questi autosabotaggi e fare uno sforzo di volontà introducendo nuove modalità per affrontare ciò che abbiamo di fronte.
Lo shiatsu è una tecnica che aiuta la persona a rientrare in connessione con i propri bisogni e imparare di nuovo a riconoscerli e rispettarli. Allo stesso tempo permette di contattare le proprie risorse facilitando il cambiamento concreto attraverso una nuova vitalità. Un ciclo di sedute ha lo scopo di accompagnare la persona in questo cambiamento e aiutarla a fissare i benefici su cui poter costruire ulteriori cambiamenti positivi nel cammino della sua vita. Ho assistito a cambiamenti improvvisi e sorprendenti nei cicli di sedute. Persone molto scoraggiate dalle situazioni che stavano vivendo hanno ripreso in mano la propria vita modificando abitudini alimentari, facendo nuove conoscenze, dedicandosi di più ai propri interessi, innescando un circolo virtuoso che le ha condotte dove non avrebbero mai pensato di poter arrivare. È una gioia da operatrice far parte di questo processo di cambiamento che inevitabilmente genera anche relazioni umane straordinarie.